Chi siamo

musica, scrittura e fumetto

Percorsi artistici e linguaggi espressivi in una città accogliente

Il PAF è una rassegna culturale che si articola in un weekend di inizio estate a Cremona, durante il quale il pubblico può frequentare gratuitamente incontri con scrittori e illustratori, assistere a concerti, performance artistiche e reading letterari, partecipare a workshop e tavole rotonde, visitare mostre e molto altro.

L’iniziativa è realizzata anche grazie al coinvolgimento di molti soggetti a diverso titolo attivi sul territorio cremonese, comprese istituzioni, scuole, gruppi di base, pezzi dell’associazionismo e del tessuto artistico e culturale locale.

Un festival dal basso, che punta a valorizzare le energie della città e del territorio, per offrire un’occasione di incontro e confronto con altre esperienze provenienti dall’intero territorio nazionale.

Oltre 60 eventi in 3 giorni distribuiti in altrettante location del centro storico di Cremona, danno vita ad una manifestazione volutamente diffusa su un ampia porzione della città, valorizzando piazzette, sagrati, cortili, chiostri, giardini e scorci del centro storico meno noti al grande pubblico, per riscoprire insoliti angoli di Cremona veicolando l’idea di una città aperta ed accogliente.

I luoghi prescelti per i singoli appuntamenti – uno ogni ora – si trovano entro la demolita cinta muraria seicentesca della città, fino agli inizi del secolo scorso caratterizzata dalla presenza di bastioni e porte (Porta San Luca, Porta Ognissanti, Porta Margherita, Porta Po e Porta Mosa tra le altre), talune risalenti ancora al XIII secolo, altre rimaneggiate ancora nel corso dell’Ottocento, per poi essere purtroppo demolite ad inizio Novecento.

In particolare, gli eventi serali vengono concentrati ai bastioni di Porta Mosa, unica sopravvissuta al piccone demolitore, che negli anni ’80 fu teatro naturale di fortunate e tuttora ricordate rassegne artistiche giovanili, prima di essere dimenticata dai cremonesi.

In aggiunta ai tre ambiti principali della scrittura, della musica e del fumetto, non mancano blitz e scorribande nei territori della recitazione, della fotografia, del videomaking, dell’illustrazione, del cinema, della pittura, dell’arte e dell’architettura.

Il programma è completato da visite guidate ad emergenze nascoste dell’architettura cremonese, da proposte specifiche di animazione per i bambini, artisti di strada, giocolieri e musicisti che animano le strade di Cremona durante la tre giorni del Festival.

COS’È IL PAF?

Un Festival inserito nella programmazione culturale della città di Cremona a partire dal 2016, che ruota intorno ai linguaggi espressivi del fumetto/immagine, della scrittura e della musica.

DOV’È IL PAF?

A Cremona. All’interno del nucleo storico più ampio della città, racchiuso entro la demolita cinta muraria seicentesca e caratterizzato, fino ai primi del ‘900, dalla presenza delle quattro porte di accesso: Porta Milano (già Porta San Luca), Porta Po, Porta Venezia (già Porta Ognissanti) e Porta Romana (già Porta Margherita), oltre alla medievale Porta Mosa.

PERCHÈ SI FA IL PAF?

Per promuovere cultura e rigenerazione urbana all’interno della nostra città. Perché la cultura è l’elemento che più connota l’identità di un luogo. Per dare ulteriore slancio e continuità al percorso avviato dall’Amministrazione Comunale su questi temi e per suscitare una ricaduta virtuosa sul tessuto culturale, artistico ed economico locale.

 

QUAND’È IL PAF?

Il primo weekend di luglio di ogni anno. La terza edizione sarà nei giorni 29-30 giugno e 1 luglio 2018.

CHI ORGANIZZA IL PAF?

Il PAF è ideato e promosso dall’Associazione Culturale Porte Aperte Festival ed è realizzato con la sostanziale compartecipazione del Centro Fumetto Andrea Pazienza e l’imprescindibile sostegno del Comune di Cremona.

Supportano e sostengono inoltre il PAF, in varie forme, sponsor privati, associazioni, artisti locali, scuole e istituzioni del territorio.

Gli ideatori e curatori della rassegna sono Andrea Cisi, Mario Feraboli, Michele Ginevra, Marco Turati e Marina Volontè.

Marco Turati

Marco Turati

Marina Volontè

Marina Volontè

Mario Feraboli

Mario Feraboli

Andrea Cisi

Andrea Cisi

Michele Ginevra

Michele Ginevra

LE PAROLE CHIAVE CHE DESCRIVONO IL PAF

SINERGICO

Sono state attivate collaborazioni con istituzioni culturali locali, anche per l’organizzazione di workshop, seminari, tavole rotonde e mostre nell’ambito del PAF. Anche il microtessuto economico viene coinvolto per ospitare allestimenti d’arte e video, aperitivi con gli artisti, performance, reading e colazioni con rassegna stampa.

INTERATTIVO

Proviamo ad allestire a un meeting di scrittori, disegnatori, musicisti e artisti di respiro nazionale e internazionale, che vengano ogni anno a Cremona per interagire con la città, con i suoi tesori, le sue vocazioni, i suoi artisti e i suoi operatori, scambiando esperienze preziose, portando le testimonianze della propria arte, ma potendo a loro volta arricchirsi nell’incontro con la nostra piccola ma significativa realtà provinciale.

DIFFUSO

Crediamo in una manifestazione che coinvolga ampi brani di città e si sviluppi all’interno della porzione di nucleo storico racchiusa entro la demolita cinta muraria seicentesca, caratterizzata fino agli inizi del secolo scorso dalla presenza di bastioni e porte, talune risalenti al 1200, altre rimaneggiate ancora nel corso dell’800.

In questi anni il Festival ha già toccato oltre 40 differenti location del centro storico, valorizzando piazzette, sagrati, cortili e angoli della città storica meno noti al grande pubblico, per poi concentrare le attività serali nell’arena centrale di Porta Mosa. Tra questi si segnalano Il Cortile dell’Archivio di Stato, le piazze di Sant’Omobono, S. Agostino, San Pietro, Cittanova e Stradivari, le ex chiese del Foppone e di S.Lorenzo, i cortili di Palazzo Pallavicino, Palazzo Grasselli, Palazzo Raimondi, Palazzo Stanga, Palazzo Roncadelli Manna, Casa Sperlari, l’agorà di Largo Boccaccino/Porta Marzia, i giardini di Via Amidani e del Vecchio Passeggio, i chiostri di via Gioconda e di Sant’Abbondio, il circuito pedonale di Corso Garibaldi e Corso Campi. Altri ancora ne esploreremo nelle prossime edizioni.

LIBERATORIO

Un festival geneticamente difficile, perché – nel tempo della competizione – prova a parlare il linguaggio dell’incontro con l’altro da sé; nell’epoca del disimpegno e del divertimento fine a se stesso, propone la riscoperta della lettura e il piacere dell’approfondimento; nella stagione della semplificazione e delle certezze evoca la complessità e semina il dubbio.

Una manifestazione votata costitutivamente alla mission (im)possibile di proporre la cultura e il sapere come strumenti di liberazione dell’uomo e di crescita delle comunità.

DEDICATO

Molti sono i temi che – anno per anno – attraversano la programmazione (Primo Levi, Monteverdi, le eterotopie di crisi, la genitorialità, le storie di vita, la tutela dell’ambiente, …), tenuti assieme da due filoni principali di esplorazione, che rappresentano la principale linea editoriale del Festival:

    1. Il rapporto tra genio e margine (tra talento artistico e confine, tra creatività e limite tra estro e frontiera). Chi supera il limite codificato ed esce dal perimetro dell’ordinario viene usualmente denigrato, punito ed emarginato dalla società. Il genio rappresenta viceversa da sempre colui che è in grado di superare il margine con creatività, riuscendo a produrre gesti straordinari tra gli applausi, ampliando gli orizzonti visuali del immaginario popolare;
    2. L‘accoglienza, nelle sue diverse modalità di espressione, trattata lo scorso anno al suo apice nello straordinario evento sui migranti – con la partecipazione di Giusi Nicolini, Mauro Ferrari e Franco Valenti – ma anche nell’incontro con il potere rivoluzionario e gentile delle parole di Isabella Guanzini (aperto con la citazione del pontefice che invita a costruire ponti e non muri), e ancora nelle fotografie di Antonella Pizzamiglio e nell’umanizzazione della presa in carico dei più fragili (passata attraverso le parole di Franco Rotelli, Piero Cipriano e Pierpaolo Capovilla), ma anche nella cancellazione di ogni confine di genere nella sfera dell’amore, transitata dai disegni di Mabel Morri e dalle letture di Massimo Canuti, o nella traduzione in linguaggio dei segni (LIS) degli incontri con Domenico Scarpa e Andrea Vitali, come pure nella dirompente idea di condivisione contenuta nei testi di Paolo Benvegnù.

L’accoglienza declinata nelle mille forme con cui si possono aprire porte, scardinare luoghi comuni, spezzare catene, ossigenare cervelli.

TALENTUOSO

La rassegna Porte Aperte Festival propone artisti, autori e musicisti di livello nazionale e internazionale. Sono transitati nelle prime due edizioni da Cremona oltre 160 ospiti, tra cui Giuseppe Battiston, Licia Maglietta, Luca Mercalli, Amèlie Nothombe, Fabio Geda, Nicolaj Lilin, Omar Pedrini, Paolo Benvegnù, Il Pandeldiavolo, Alessandro Baronciani, Alessandro Sanna, Colapesce, Boris Savoldelli, Stèphanie Hochet, il Lercio, Giorgio Vasta, Paolo Fratter, Giusy Nicolini e Paolo Nori, Lele Battista, Mina Welby, Cosimo Damiano Damato.

Tuttavia il festival vuole anche aprire le porte ai talenti locali, offrendo ai giovani musicisti, scrittori e disegnatori emergenti cremonesi l’opportunità di esibire la propria produzione artistica al fianco di affermati colleghi di livello nazionale e internazionale, mettendo a disposizione un palco professionale e la visibilità delle occasioni importanti, ma soprattutto iniziando a tessere relazioni per una loro futura circuitazione sulle scene di altre manifestazioni italiane.

PARTECIPATO

Ci interessa certamente il “prodotto” finale (la qualità del calendario degli eventi), ma siamo altrettanto attenti al “processo” con cui il Festival viene costruito. Il percorso che seguiamo punta a coinvolgere associazioni, gruppi, artisti, istituzioni, scuole e media cremonesi. Una rete che coltiviamo con pazienza e vorremmo far crescere gradualmente, edizione dopo edizione, in modo tale da consentire al Festival di abbracciare progressivamente sempre più ampi pezzi di popolazione attiva ed interessata alla vita culturale della città.

Tra gli altri, il Festival ha al momento costruito relazioni e collaborazioni con l’Archivio di Stato, l’associazione Studenti di Musicologia, l’associazione culturale giovanile Controtempo, l’associazione Tapirulan, l’ARCI, la FOCr, l’ADAFA, gli Scout CNGEI, il gruppo artistico Il Cascinetto, Cremona sotterranea, Slapstick/pAssaggi, Timpetill, Matti da Rilegare, Winter Beach, THC, la Scuola per l’infanzia San Giorgio, il Liceo Artistico Munari e il Liceo delle Scienze Umane Anguissola, il Museo Civico e il Museo Archeologico, il cinema Arena Giardino e i Media locali.

CIRCUITANTE

Operiamo per far sì che il PAF sia collegato con altri Festival nazionali sui medesimi temi, con l’obiettivo di promuovere insieme le attività nel circuito nazionale, programmare in futuro produzioni comuni e offrire occasioni di circuitazione ad artisti emergenti.

In quest’ottica si è inserita la partecipazione, dal 18 al 22 maggio 2017, al 1° Superfestival, presso il 30° Salone del Libro di Torino, in veste di Festival Partner (selezionato nei migliori 20 partecipanti d’Italia, tra gli 85 aderenti), culminata nell’incontro/intervista in esclusiva nazionale con la scrittrice portoghese Dulce Maria Cardoso, organizzato dal PAF nello spazio centrale del Salone, che ha offerto alla rassegna cremonese, ai suoi organizzatori e ai suoi partner, una ribalta nazionale dove mostrare il meglio di sé, anche attraverso le performance di una giovane musicista e di una giovane fumettista cremonesi, che hanno accompagnato l’intervista.

Nel settembre 2017 il PAF è stato anche selezionato, per la particolarità della sua proposta artistica, ed invitato ad una Tavola Rotonda internazionale presso il Babel Festival di Bellinzona (Svizzera).

APERTO

Un Festival aperto, plurale e curioso per una città accogliente, solidale e dinamica.

Apriamo ogni anno le porte della città alle nuvole, alle parole e alle note, ma anche all’arte e alla conoscenza, al divertimento, all’allegria ed alle emozioni, ma speriamo in fondo anche alla tolleranza ed all’incontro tra idee e culture differenti. La mente, diceva qualcuno, è come un paracadute: non serve se non si apre.

GIOIOSO

La cultura e l’arte possono e devono essere anche sinonimo di allegria. Gli eventi risultano infatti molto eterogenei e orientati a sollecitare l’intera gamma dei sentimenti e delle emozioni, ma tutti contribuiscono a costruire nei tre giorni un clima gioioso nella città.

Anche per questo gli spostamenti da un evento all’altro sono spesso accompagnati da giocolieri, artisti di strada, musicisti itineranti e ballerini.

ECOSOSTENIBILE

Accarezziamo il sogno di un Festival ad impatto ambientale zero, che produca tramite pannelli fotovoltaici, l’energia elettrica in misura equivalente a quella utilizzata, nel corso di tutti gli eventi, per alimentare audio, luci, video e allestimenti del PAF, ma nel contempo prestiamo attenzione alla raccolta differenziata dei rifiuti prodotti, alla qualità dei materiali utilizzati, mentre tutti i gadget e gli accessori di promozione e allestimento vengono realizzati con materiali riciclabili e biodegradabili, da cooperative sociali del territorio e laboratori di commercio equosolidale.